La depressione è un disturbo del tono dell’umore caratterizzato da un senso di tristezza molto profondo e più o meno pervasivo. Può insorgere in seguito a eventi spiacevoli che causano sofferenza come la morte di una persona cara, la fine di una relazione, la perdita del lavoro o una grave malattia, in questo caso si parla di depressione secondaria.
Le cause della depressione possono anche essere prevalentemente endogene. La caratteristica fondamentale di questo disturbo è l’incapacità di provare gioia e piacere indipendentemente dalla positività delle situazioni esterne (anedonia). La persona depressa tende a vedere tutto nero e ad avere una visione pessimistica della vita e un’opinione molto negativa di sé. I soggetti depressi si vivono come indegni e pensano di non avere nessuna speranza che la loro situazione possa cambiare o che qualcosa di bello o soddisfacente possa capitare, e di non meritarselo. Si attribuiscono la colpa della loro situazione sciagurata e arrivano a pensare di poter essere la causa anche di altre sciagure (poter provocare un disastro economico familiare, ad esempio). L’atteggiamento pessimistico e privo di speranza genera apatia e disinteresse verso qualunque tipo di attività e nei confronti delle relazioni sociali e affettive.
Questi pensieri possono arrivare a essere talmente pervasivi e persistenti da portare a considerare l’idea del suicidio. La depressione compromette fortemente tutti gli ambiti di vita del soggetto, da quello personale a quello professionale. L’apatia e il disinteresse portano la persona depressa a curarsi molto poco anche di sé stessa e del proprio corpo, tralasciando anche la pulizia personale. Il soggetto passa la maggior parte del tempo a rimuginare su pensieri negativi e di rovina di fronte a cui si sente completamente impotente, escludendo tutto il resto. Il flusso della propria esistenza è completamente bloccato.
A volte i soggetti depressi come tentativo di autocura per il proprio dolore possono cominciare a far uso di sostanze come droghe e alcol. I comportanti compulsivi, caratteristici delle dipendenze patologiche (il gioco d’azzardo o lo shopping compulsivo), possono a volte essere indice di uno stato depressivo. Meccanismo che sostiene lo stato depressivo I soggetti depressi tendono ad utilizzare un filtro cognitivo che seleziona prevalentemente gli aspetti negativi delle cose enfatizzandoli rispetto a quelli positivi. Lo stile di pensiero ruminativo che utilizzano contribuisce a cronicizzare lo stato depressivo tenendoli focalizzati sui propri fallimenti e sul proprio senso di incapacità amplificando le emozioni di tristezza e disperazione e il senso di colpa.
La depressione si manifesta con una vasta coorte di sintomi di cui devono essere presenti 5 o più fra i seguenti sintomi cognitivi, emotivi, fisici e comportamentali di cui almeno uno deve essere l’umore depresso e la mancanza di interesse (DSM-V). Essi possono presentarsi con gradi diversi di severità.
Sintomi cognitivi autosvalutazione senso di colpa e indegnità pensieri negativi su sé stessi, sul mondo e sul futuro pensieri di rovina incapacità decisionale rallentamento ideativo disturbi della concentrazione e della memoria ruminazione idee suicidarie,
Sintomi emotivi tristezza disperazione anedonia senso di colpa disinteresse per qualunque attività e per le relazioni senso di vuoto apatia mancanza di speranza per il futuro irritabilità rabbia,
Sintomi comportamentali riduzione delle attività riduzione dell’attività sessuale isolamento sociale tentativi di suicidio comportamenti passivi,
Sintomi fisici senso di affaticamento aumento o perdita di peso disturbi del sonno (insonnia o ipersonnia) agitazione motoria dolori fisici e senso di nausea.
Cause della depressione : Le cause della depressione sono molteplici, fattori biologici, psicologici e ambientali concorrono a determinarla. Secondo le principali ricerche i fattori di rischio sono costituiti soprattutto dal fattore biologico: una predisposizione genetica a sviluppare il disturbo; fattore psicologico: esperienze relazionali precoci che portano a costruirsi una idea negativa su di sé e sul mondo sostenuta da schemi di pensiero disfunzionali
Come si cura La depressione: prevede spesso un trattamento farmacologico associato alla psicoterapia.
La depressione maggiore è caratterizzata da sintomi di profonda malinconia, anedonia e ritiro sociale. Le situazioni ambientali non giustificano la gravità del disturbo. Le cause della depressione maggiore sono soprattutto endogene. Sono frequenti i pensieri suicidari
La sindrome ansioso depressiva definisce un disturbo dove sintomi ansiosi e depressivi si presentano insieme. Per questo motivo non è facile effettuare una diagnosi differenziale fra la depressione e i disturbi d’ansia. I sintomi principali sono: pessimismo e visione del di sé stessi, del mondo e del futuro< (sintomo caratteristico della depressione) bassa autostima difficoltà di concentrazione irritabilità disturbi del sonno eccessiva preoccupazione (sintomo caratteristico dei disturbi d’ansia) sintomi somatici come palpitazioni, disturbi gastrici, tremori. Tali sintomi devono presentarsi contemporaneamente per almeno 2 settiamane (DSM-V). La contemporanea presenza di sintomi caratteristici della depressione e dei disturbi d’ansia orienta la diagnosi di sindrome ansioso depressiva.
Nella distimia, o disturbo dell’umore persistente, i sintomi depressivi presentano un andamento cronico e si presentano quasi tutti i giorni per almeno 2 anni (DSM-V) con un livello di gravità inferiore rispetto al disturbo depressivo maggiore. La distimia può avere un esordio adolescenziale ma è più frequentemente riscontrata fra i 18 e i 45 anni. Solitamente, per via della cronicità, i sintomi della distimia sono considerati come caratteristiche di personalità e le persone affette da questo disturbo non sempre giungono all’osservazione clinica o la diagnosi viene fatta tardivamente. Di solito la distimia costituisce la fase che intercorre fra due episodi depressivi maggiori.
La depressione mascherata è un tipo di depressione che il DSM-V classifica tra i disturbi somatomorfi. Essa infatti è una depressione atipica caratterizzata da sintomi somatici di varia natura che non vengono associati dal soggetto a umore malinconico. Chi soffre di questo disturbo non si presenta come la classica persona depressa per cui la vita non ha senso ed è afflitta da profonda tristezza e ripiegata su sé stessa. Le persone con depressione mascherata continuano a vivere la loro vita e a svolgere le loro attività lamentando però estrema difficoltà nel fare tutto ciò che fanno. Queste difficoltà sono dovute principalmente ad un profondo senso di affaticamento e stanchezza e associate a sintomi quali:
La manifestazione della depressione sul piano fisico è la conseguenza di una difficoltà del soggetto a contattare le proprie emozioni che rimangono per lo più fuori dalla sua coscienza, problematica definita in ambito psicologico alessitimia. Ciò che queste persone riescono a percepire del loro stato emotivo è solo una piccola parte che percepiscono perlopiù in maniera confusa. I sintomi di tipo psicologico sono costituti prevalentemente da:
I sentimenti depressivi si osservano solo in relazione al pensiero della loro sintomatologia fisica. Per questi motivi la depressione mascherata è difficilmente diagnosticabile, l’unico criterio per la diagnosi differenziale è l’assenza di patologie organiche che supportino i sintomi fisici e un attento esame della vita, dello stile di pensiero e della personalità del soggetto. Altra cosa importante da notare, che esclude la presenza di malattie organiche, è il fatto che la sintomatologia fisica è ciclica, sparisce e ricompare, apparentemente senza motivazione evidente, soprattutto nei periodi di stress. La depressione mascherata è quindi probabilmente legata anche a scarse e inadeguate strategie di coping che permettano di far fronte alle situazioni di stress. Gli interventi per aiutare le persone affette da questo disturbo sono sia farmacologici che psicoterapeutici. L’obiettivo della psicoterapia è quello di aiutare il soggetto a sviluppare maggiori capacità di riflessione e di consapevolezza degli stati emotivi promuovendo l’acquisizione di migliori abilità di gestione delle emozioni e degli stati di stress.
Si definisce depressione reattiva lo stato depressivo conseguente a eventi particolarmente dolorosi come un lutto, una separazione o un fallimento professionale. Il quadro sintomatologico che presenta è sovrapponibile a quello del disturbo depressivo maggiore con sentimenti di profonda tristezza e sconforto, bassa autostima, irritabilità, disturbi del sonno, difficoltà di concentrazione, sintomi somatici e compromissione del funzionamento nella vita quotidiana. Quando si verificano situazioni che generano molta sofferenza è del tutto normale affrontare un periodo di sconforto ciò che configura la depressione reattiva come patologica è il prolungarsi dello stato depressivo che dipende da diversi fattori quali le capacità di adattamento e di resilienza e le abilità di coping del soggetto.
Dott.ssa Teresa Conti
Psicologa Psicoterapeuta a Bologna (Zona Saffi)
Mi chiamo Teresa Conti, vivo a Bologna, sono iscritta all’ordine degli psicologi dell’Emilia Romagna con il n. 3421 e il mio orientamento teorico è il modello costruttivista intersoggettivo, in cui mi sono formata presso la scuola di psicoterapia Cesipc di Firenze.
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